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Si rivolge ad attori, danzatori e drammaturghi il laboratorio, a cura della Compagnia Carullo Minasi, in programma al Nuovo Teatro Sanità di Napoli a febbraio, finalizzato alla definizione di corti  teatrali autogenerati attraverso lo strumento dell’improvvisazione funzionale alla scrittura scenica, con particolare attenzione all’uso degli oggetti. 

Compagnia Carullo Minasi

Compagnia Carullo Minasi

L’azione, nel mistero di cui si fa portatrice, è propriamente intendibile come tale se in concreto qualcosa accade e, come ben si sa, perché quel qualcosa accada, bene è che nulla venga lasciato scoperto, che nulla sia mero rimando ad un progetto estetico.
“Tutto è” perché è necessario che sia: gli oggetti, alla stregua delle parole e della fisicità devono rispondere ad una reale necessità, consentendo quel salto autorale e non meramente passivo dell’attore posto nella condizione di dovere scegliere quel qualcosa che gli dia la forza e la coerenza, oltre che il gusto e la poetica dell’atto. Si partirà dall’abbondanza per arrivare all’essenza: strumento primo sarà quello della sottrazione, della eliminazione.
Gli oggetti in scena devono avere un ruolo che giustifichi la loro presenza e, come gli tutti gli altri elementi, un chiaro percorso nella drammaturgia: se non ce l’hanno è meglio non coinvolgerli. Non si tratta di chiedersi come muovere l’oggetto, ma cosa farci insieme, in un vero rapporto di scambio: gli oggetti sono ottimi compagni di ricerca. L’oggetto dunque non quale mero accessorio ma quale prolungamento del corpo dell’attore medesimo: “bio-oggetto” tutt’uno inscindibile con chi se ne serve e lo anima: “un oggetto nella mano di un attore è il prolungamento della mano medesima” V. Mejerchol’d. L’oggetto, qualunque esso sia, ha il valore della maschera, è guanto che si attacca alla pelle, ha un odore, una forza e chi lo porta ne ha una forte responsabilità, dovendogli dare una vita ed una realtà, se no, alla stregua del testo, rimane lettera morta. L’oggetto è esso stesso corpo e voce dell’attore.
L’obiettivo della proposta laboratoriale vuole essere quello di una perfetta     integrazione di tutti gli elementi volti alla migliore realizzazione di un piccolo atto scenico auto creato, con scelta  integrata  e  perfettibile  di  tutti  gli  elementi  (persona,  compagno/i,  spazio, tempo, oggetti, costumi, testo). Il lavoro sugli oggetti e sui costumi, cui verrà dedicata particolare attenzione, diverrà esempio di come tutto debba trovare un’integrazione organica all’interno della scrittura scenica dell’attore, inevitabile autore.

PRIMA SESSIONE   
Percorso di drammaturgia identitaria tramite l’uso di oggetti memoriali.

Partendo dalle storie e dal materiale personale e autobiografico si tenterà di approdare al racconto del profondo. Tramite l’identificazione e la familiarizzazione dei limiti, delle mancanze e delle assenze si svilupperà il potenziale drammaturgico di ogni personale senza, individuando le tematiche fondanti della storia di ciascun soggetto. Percorreremo i vicoli dell’infanzia e ci avvarremo di costumi e oggetti della storia personale di ciascuno o che comunque sollecitano visioni del proprio bagaglio memoriale.

SECONDA SESSIONE 
Percorso di analisi del personaggio di un autore classico o contemporaneo tramite la storia e l’evoluzione dei suoi oggetti all’interno del testo.

Individuato un testo di un autore classico o contemporaneo, si procederà ad un’attenta  valutazione dei personaggi seguendosi la curiosa e spesso nascosta linea dei loro oggetti e costumi. Si procederà infatti, magari anche per invenzione, alla definizione della curva del percorso di cambiamento delle psicologie promuovendosi azioni di accumulo o eliminazione, a secondo di ci  che si ritiene essere la necessità che anima il gioco di ciascuno. Ogni conflitto scenico, personale o relazionale che sia, verrà lavorato considerando “l’oggetto” della contesa, diventando arnese da manipolare per un’interpretazione artigianale del testo.

Si richiede agli allievi di portare molteplici oggetti e costumi dentro delle valigie, meglio se antiche. Fondamentale almeno un abito elegante e demodè completo: il vestito della festa d’altri tempi comprensivo di cappello, borsetta, scarpe, calze. A ci  si aggiungano fotografie antiche e oggetti d’ogni tipo, meglio se non troppo piccoli, con la possibilità d’essere essi stessi ben incartati come fossero regali.

Portare carta da regalo ed ogni elemento utile per impacchettare oltre che una propria playlist da ballare in chiavetta usb. Necessari abiti comodi per il training fisico.

Calendario lezioni:
18 febbraio ore 10-16
19 febbraio ore 10-16
20 febbraio – orario da definire
21 febbraio – orario da definire
22 febbraio – ore 21.00, spettacolo Delirio bizzarro (gratuito per i partecipanti al progetto)

INFO
Gli incontri si terranno presso il Nnuovo Teatro Sanità, piazzetta San Vincenzo 1 – Napoli
ntS': infodirezione@nuovoteatrosanita.it                                      
Compagnia Carullo-Minasi: carullo.minasi@gmail.com – 348.4115042 – www.carullominasi.wordpress.com

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