San Tommaso d’Aquino e Napoli
Grazie a un progetto condiviso promosso dall’associazione Friends of Naples ritorna a splendere la cella di uno dei più grandi teologi del cattolicesimo.
di Rita Felerico
Mentre nel cuore della città antica Largo San Domenico Maggiore, inondato dai turisti, muore di degrado fra immondizia e disarmonica accoglienza, pochi metri più avanti, in una delle chiese più belle e famose della città – la Basilica di San Domenico Maggiore – c’è qualcuno che si impegna a lasciare un segno di civile responsabilità, per tramandare la storia e la bellezza di un luogo importante non solo per la storia di Napoli ma della Chiesa e della cultura.
Stiamo parlando dell’Associazione Friends of Naples Onlus, presieduta dall’arch. Alberto Sifola, che così esprime gli intenti e lo spirito che anima l’Associazione: “Siamo un team trasversale composto da storici dell’arte, tecnici e artigiani che seguono attentamente le linee guida della Soprintendenza. Ciò che rappresenta la nostra forza è l’accordo che desideriamo avere con tutti, perché il lavoro che ci proponiamo insieme dia gioia e grande orgoglio a tutti coloro che lo portano a compimento. La passione è ciò che ci deve guidare sempre, e Napoli ne richiede una rinata, assoluta, incondizionata. Solo così potremo riappropriarci del nostro immenso patrimonio artistico”.
In collaborazione con l’Alta Vigilanza della Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, i Beni Storici ed Artistici di Napoli e di concerto con il Priore provinciale dei Frati Predicatori Italia Meridionale, fr. Francesco Maria Ricci, e con il supporto dell’ing. Giuseppe d’Aquino di Caramanico, di Giulia e Gabriella d’Aquino e del Museo Cappella Sansevero, l’Associazione ha realizzato il restauro e la valorizzazione della Cella di San Tommaso d’Aquino, incastonata all’interno del complesso conventuale di San Domenico.
La cella restaurata, la valorizzazione della storia del luogo e dei luoghi sono non solo atti che ridonano significato ad un momento di pregevole e alta creatività architettonica, storica e artistica, ma divengono simbolicamente segno di sentito impegno civile. Perché tanta attenzione? Prima di Tommaso già Giordano Bruno aveva frequentato proprio qui in San Domenico per più di dieci anni lo studium universitario fondato da Federico II, una delle prime università laiche; e da questo nucleo partì quella Facoltà di Teologia fondata nel 1272 dal ‘taciturno’ Dottore della Chiesa, Tommaso appunto, uno dei più grandi teologi del cattolicesimo.
Tommaso visse e insegnò in San Domenico, dando fama ad uno dei principali punti di formazione ed educazione teologica: la sua opera più conosciuta, la Summa Theologica, è stata concepita in questo luogo e qui la sua fede si confermò, dopo aver vissuto un ‘avvenimento mistico’, in seguito al quale decise di non scrivere più nulla.
L’operazione di restauro – come nelle intenzioni dell’Associazione e dei suoi promotori – ha come scopo, al contempo, di riqualificare il territorio, legando in un ideale percorso turistico-culturale la cella del Santo al Museo Cappella Sansevero, al Museo DOMA di San Domenico Maggiore, dove si formano e lavorano giovani guide e al Pio Monte della Misericordia.
“Il progetto non sarebbe stato possibile senza l’iniziativa della famiglia d’Aquino di Caramanico che ha già testimoniato la sua generosità verso la città di Napoli con la donazione voluta dal Conte Alessandro Raimondo d’Aquino di Caramanico al Pio Monte della Misericordia dell’archivio della sua Casata, corredato dalla ricca biblioteca con oltre 12mila volumi: tra le oltre 150 pergamene presenti nel fondo “d’Aquino di Caramanico”, si ammira la Bolla di Papa Pio V del 12 aprile 1567 con cui San Tommaso d’Aquino venne proclamato Dottore della Chiesa”.
Un’operazione di collaborazione e condivisione che arricchisce la trama che sostiene e rafforza la vocazione della città, trascurata e lasciata da tempo senza progettualità dagli enti che ne dovrebbero gestire lo sviluppo e la crescita sul piano del turismo e della cultura. A maggior ragione il lavoro di Friends of Naples è da apprezzare ancora di più. Alle spalle vi è uno studio attento e concordato con le varie istituzioni deputate a custodire il patrimonio storico-artistico di Napoli, un impegno costante che ha aperto la bellezza della cella del Santo alla conoscenza di tutti.
Visitare la cella è un’esperienza emozionale, significa immergersi in un’atmosfera particolarmente coinvolgente: accolti dalle note di una musica del tempo, illuminano gli occhi i decori e le tavole d’oro zecchino, e il quadro del Solimena (che ha ritrovato i suoi colori grazie alla restauratrice Karin Tortora e al contributo di Matilde Giliberti Lauro Grotto d’Aquino) insieme alle reliquie del Santo lì custodite portano su rotte di pensieri altri.
“La porta di accesso alla Cella è stata restaurata e ridipinta con l’antica tecnica del finto legno da Ernesto Signorelli e grazie alla generosità di Merribel Ayres; interventi di pulitura hanno interessato le antiche dorature che decorano la nicchia contenente l’omero del Santo grazie al lavoro dell’artigiano Giovanni Buonocore; a contribuire al restauro delle parti lignee le ditte Euromediterranea Mobili e Sorrentino.
Per una nuova e approfondita fruizione del sito sono stati progettati pannelli espositivi, con testo in italiano e in inglese, accompagnati da fotografie che raccontano le vicissitudini delle reliquie di San Tommaso, realizzati grazie al contributo degli artigiani Domenico Minini e Sansone Sicurezza, di Ippolito Tessuti e SIE Impianti. Le ditte Del Core Restyling e Home Decoration hanno fornito assistenza durante tutte le fasi”.
Unità di intenti di più soggetti, ognuno con il proprio ruolo e competenza, dunque, per ottenere il miglior risultato: un esempio da imitare e da proporre. Solo precedendo insieme, come si legge nel motto dell’Associazione, si può dar senso a quella cittadinanza ‘attiva’ che si assume il compito di vigilare e tutelare un patrimonio avuto ‘in prestito e in eredità’, di cui dobbiamo farci felicemente carico per segnare la memoria e l’abitare di una città che ci si augura diventi più vivibile e a misura d’uomo per le future generazioni.
Visite guidate alla Cella di San Tommaso d’Aquino
tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00
Dove: Piazza San Domenico Maggiore, 8a – 80134 Napoli
Info e prenotazioni: https://shop.visitaresandomenicomaggiore.it/it/biglietti
Presentando il biglietto di ingresso del Museo Cappella Sansevero si usufruisce di uno sconto sull’acquisto del biglietto completo Museo DOMA, fino al 10 gennaio 2022.