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Fino al 30 settembre presso la NABI Art Gallery e la OFF Gallery di Napoli la personale di Marcello Silvestre che interroga la memoria dell’uomo attraverso il proprio vissuto e la traduce in scultura, secondo una relazione con la forma e con lo spazio immaginifica e sorprendente.

di Alba La Marra

Foto Pablo Donadio

Foto Pablo Donadio

Esplorare l’animo umano è la più difficile e la più battuta delle strade, e nessuna è uguale all’altra. Marcello Silvestre, in CEMENTO – a cura di Azzurra Immediato – percorre la sua mettendo al centro della ricerca sé stesso e le sue ferite, la sua memoria, le sue visioni: intrappola il passato per costruire il presente attraverso busti senza tempo e senza volto. In cemento, appunto: materiale sincero e brutale, come lo definisce l’artista, ma nella cui opacità, nonostante l’apparente ossimoro, ognuno di noi può vedere riflesso il proprio io. E ciò può essere disagevole, doloroso, faticoso, ma è il rischio che si corre quando ci si trova faccia a faccia con la Scultura che, da urgenza personale, diventa paradigma universale e fa sì che il percorso di catarsi dell’artista, che possiamo percepire guardando le opere in mostra, diventi anche nostro.

Busti di cemento, dicevamo: scarni eppure eloquenti, ridotti ad un insieme di poligoni che rimandano ad architetture solitarie e che, nella visione dell’artista, diventano corazze per proteggere e per raccontare, per custodire e per mostrare, in un gioco di opposti in perenne bilico tra nascondimento e rivelazione, fragilità e forza, dolore e rinascita.

Involucri intonsi, indistruttibili e apparentemente destinati all’eternità quelli esposti alla NABI Art Gallery; lacerati e con squarci ben visibili quelli presentati alla OFF Gallery. Due, infatti, sono gli spazi espositivi – geograficamente lontani ed estremamente diversi tra loro – coinvolti nel progetto, secondo un’intrigante formula già sperimentata in passato (di cui vi abbiamo parlato qui, ndr).

Foto Pablo Donadio

Foto Pablo Donadio

Due tappe e due inaugurazioni (svoltesi in momenti diversi, prima nell’una poi nell’altra galleria) per un unico percorso espositivo, dunque, che parte dall’essenzialità del white cube della NABI, a un passo dal lungomare, e arriva fin dentro le viscere del cuore antico di Napoli, accolto dal carattere forte ma non invadente della OFF. Dove, nei suoi spazi ipogei, carichi di storie e di Storia, le opere di Silvestre intavolano un dialogo muto con il Pulcinella velato di Emanuele Scuotto: una serie di busti senza identità, una maschera ed un velo si interrogano sulla rivelazione del nascosto in un’installazione dal forte impatto visivo e concettuale.

Foto Pablo Donadio

Foto Pablo Donadio

Da un’interessante dualità nasce anche la ricerca di Marcello Silvestre: architetto di formazione, realizza le sue opere a partire dal 3d, il suo primo approccio alla scultura. Le opere, poi, le completa scolpendo, assecondando la sua esigenza di toccare con mano la materia per soggiogarla. Perché, se il virtuale non dà limiti, poi si trasforma in limite: non è tangibile, e a Marcello non basta. È il suo punto di partenza, il suo pensiero senza vincoli che però, dopo, deve necessariamente incontrare la concretezza.

Temi, questi, dibattuti nell’incontro post-inaugurazione tenutosi lo scorso 27 maggio presso DOM, il cui dehors è situato nel cortile del complesso di San Domenico Maggiore, dove l’artista ed il team delle gallerie hanno dialogato col pubblico – numeroso ed interessato – a proposito di Cemento e della sua genesi. Perché l’arte è arte non solo “quando stimola la mente”, come diceva Lucio Amelio, ma anche quando stimola il dibattito, aggiungerei senza alcuna esitazione.

 

NABI Art Gallery presso NABI Interior Design
Via Chiatamone, 5bis – NAPOLI
lun – sab ore 10-13.30/16-20
info@nabidesign.eu

OFF Gallery
Via Raimondo de Sangro di Sansevero, 20 – NAPOLI
visita su appuntamento, tel. 347.1276800 – 338.8919346
info@offgalleynapoli.it

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